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ECOmmunity, festa finale con orti e pollaio

ECOmmunity, festa finale con orti e pollaio 150 150 TERRA FRANCA

Alcuni progetti regalano emozioni inaspettate, per la capacità di solleticare la voglia di conoscenza e la sensibilità verso alcune tematiche. Accade, ad esempio, con ECOmmunity, ideato da HRYO e  finanziato dalla European Youth Foundation del CoE (Council of Europe).

ECOmmunity intendeva contribuire alla creazione di una società più ecologica, sensibilizzando su tematiche legate alla sostenibilità, all’economia circolare e all’autoproduzione per offrire competenze pratiche e nozioni utili ai partecipanti. Gli obiettivi di  ECOmmunity sono chiari e semplici: creare una comunità più autosufficiente, un passo alla volta; riflettere sul proprio contesto in termini di climate change; recuperare il contatto con la natura, l’interazione sociale e il lavoro collaborativo. Con i laboratori che sono stati attivati – dalla realizzazione di prodotti cosmetici naturali al compostaggio, dalla lavorazione del legno all’orto sinergico – HRYO si è posta l’obiettivo, riuscito, di fare dei partecipanti gli attori del proprio cambiamento e di quello della propria comunità, ma anche di diventare strumenti adeguati essi stessi per agire come moltiplicatori di buone pratiche. ECOmmunity rientra in un percorso intrapreso da HRYO nell’ambito della costruzione di una società più ecologica e autosufficiente, oltre che in quello della lotta contro il fenomeno mafioso. Il progetto, infatti, si è svolto a Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia e affidato all’organizzazione palermitana nel 2019.

A Terra Franca si è svolto pure l’evento finale di ECOmmunity, il 5 giugno, nella Giornata mondiale dell’ambiente, l’appuntamento promosso dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) per sensibilizzare sui temi della tutela e della salvaguardia della Terra. La scelta di Terra Franca è legata alla volontà di aprire alla comunità lo spazio affidato ad HRYO.

A Terra Franca il gruppo dei partecipanti ha voluto realizzare, come risultato finale del progetto ECOmmunity, degli orti a lasagna e un pollaio.

I partecipanti hanno pure realizzato un video del progetto (https://www.youtube.com/watch?v=RIg7R3RJFf4) e anche un manuale che racchiude le informazioni principali sulla settimana di laboratori che si è svolta a maggio (https://we.tl/t-XiHxdnHBPL file:///C:/Users/Fujitsu/Desktop/Resource%20Pack_ECOmmunity.pdf )

Un progetto contro la cementificazione

Un progetto contro la cementificazione 2048 1536 TERRA FRANCA

Promuovere la lotta dal basso al cambiamento climatico, ma anche la riqualificazione di zone devastate delle periferie italiane. Nasce con queste idee Terra Franca, il progetto ideato da HRYO e sostenuto da un’importante rete di associazioni palermitane. Gli obiettivi sono chiari: ridare la giusta visibilità ai principi della legge Rognoni-La Torre sulla reale restituzione alla collettività di beni confiscati a Cosa Nostra, perché Palermo è una città che ha assegnato tantissimi beni tolti alla mafia e restituiti alla collettività, ma il processo è ancora troppo lento e spesso incontra ostacoli.

Da Terra Franca parte il messaggio che non basta  togliere potere e credibilità alle mafie sottraendo loro i patrimoni acquisiti illecitamente: è necessario che queste ricchezze tornino alla collettività.

Il progetto di Terra Franca si pone tra gli obiettivi principali proprio il coinvolgimento di numerose realtà cittadine. La rete di partenariato  – che va da Arci Palermo a Libera Palermo, con la presenza anche di Maghweb, Vivere in Positivo, Cinque a tutto tondo e altre associazioni – è il punto forte del progetto.  Tutte queste associazioni contribuiranno, attraverso le rispettive attività e nei loro esiti, a favorire la prevenzione dell’epidemia delle mafie e a donare alla collettività una opportunità di sviluppo economico e di coesione sociale. Per questo, mese dopo mese,  in quest’ultimo anno abbiamo cominciato a farci spazio all’interno del quartiere Cruillas, avviando un percorso che contiene in sé un importante valenza formativa, di educazione alla legalità e di possibile riscatto sociale. Tra l’altro il valore aggiunto giunge proprio dalla tipologia di rete messa a regime: il continuo contatto della associazioni che partecipano al progetto di Terra Franca con le giovani generazioni del quartiere garantirà partecipazione e soprattutto la maturazione di una consapevolezza che speriamo che si radichi nel territorio.

Ma teniamo in considerazione ciò che ha detto il presidente della VI Circoscrizione, Michele Maraventano, in un’intervista rilasciata ad HRYO: “Con la cementificazione, il sacco di Palermo e il variare dell’assetto urbanistico sono sorti tanti residence all’interno dell’asse principale e oggi, nella stessa area in cui un tempo vivevano 1000 abitanti ne vivono circa 25000. Ne soffre quindi la viabilità, l’assetto urbanistico e anche la sicurezza.”

Anche per questo riteniamo che sia di fondamentale importanza ripristinare uno spazio verde a Terra Franca, per dare respiro ad un quartiere pervaso dalla cementificazione. La creazione di una serra della biodiversità, di un orto sociale, la piantumazione di alberi e lo sviluppo di una colonia di api aiuteranno il terreno, che era stato trasformato in una discarica, a riprendere vita.

La speranza è che le attività che vogliamo svolgere nel terreno confiscato alla mafia aiutino la popolazione e le nuove generazioni a sviluppare una forte consapevolezza sull’importanza della biodiversità, della legalità e di pari passo anche sulla necessità di contrastare ogni tipo di criminalità organizzata.

TERRA FRANCA: l’importanza della biodiversità

TERRA FRANCA: l’importanza della biodiversità 1142 911 TERRA FRANCA

Le attività a Terra Franca riprendono a pieno regime. La partecipazione costante dei volontarɘ sul terreno confiscato alla mafia è di fondamentale importanza, essere presenti a Terra Franca significa riappropriarsi di un bene che appartiene al quartiere Cruillas, che appartiene alla collettività tutta.

La comunità palermitana può essere di fondamentale aiuto in questo: può sostenere le nostre attività, ma, soprattutto, può collaborare alla creazione di un luogo pubblico e solidale. Un luogo di confronto dove si accende il cervello e si spegne ogni pregiudizio. Un luogo lontano dal caos cittadino, dove si può apprendere come vivere in piena sintonia con la natura.

Come HRYO abbiamo molti progetti per rendere Terra Franca un luogo che favorisca la diversità biologica: una colonia di api, una serra della biodiversità e l’utilizzo di pratiche di permacultura. Le pratiche di cultura permanente (permanent culture) danno come risultato un ambiente sostenibile, equilibrato ed estetico. Applicando i principi e le strategie ecologiche si può ripristinare l’equilibrio di quei sistemi che sono alla base della vita. L’obiettivo è progettare insediamenti duraturi, il più possibile simili ad ecosistemi naturali, tramite il riconoscimento, l’utilizzo e la creazione di un’armonia tra piante, acqua, suolo, animali ed esseri umani. Sviluppando rapporti di sostegno reciproco tra gli elementi dell’ambiente e i bisogni delle persone e basandosi su uno stile di vita non predatorio e non parassitario. Il sostegno reciproco tra i vari elementi consiste nella creazione di un laghetto artificiale che sarà funzionale allo sviluppo della colonia di api e, attraendo la fauna del territorio, aiuterà il potenziamento della biodiversità a Terra Franca.

Le api saranno funzionali, a loro volta, sia al frutteto che nascerà nel terreno confiscato alla mafia sia alla serra della biodiversità. Nelle vicinanze di quest’ultima verrà infatti posta una compostiera che alimenterà in modo naturale e sostenibile il ciclo di crescita delle piante evitando così l’uso di concimazione chimica. La frazione organica nel suolo rappresenta una sorgente di cibo per un’ampia gamma di organismi, infatti la diversità dei materiali organici porta alla biodiversità degli organismi presenti nel suolo. 

L’apicoltura naturale svolta a Terra Franca non sarà indirizzata alla produzione di miele in senso stretto. Ci interessa, innanzitutto, far sviluppare una colonia di api siciliane proteggendole dalla continua importazione di altre sottospecie non endemiche. L’esempio lampante è quello dell’ape ligustica, che a causa della sua fama e della sua facile commercializzazione ha iniziato ad essere allevata sempre più per scopi industriali diretti ad una produzione massiccia di miele. Le sempre più frequenti importazioni di specie di api non autoctone in nome del profitto e in nome di una produzione di miele sfrenata, per far fronte ai bisogni mondiali , hanno facilitato lo sviluppo di un acaro chiamato Varroa che è in grado di uccidere intere famiglie di api.

Per far fronte alla diffusione dell’acaro le attuali pratiche nel settore dell’apicoltura dipendono fortemente dall’uso di trattamenti  per combattere malattie e parassiti. Questo però fa sì che le malattie e i parassiti diventino più forti, il che richiede l’uso di trattamenti ancora più massicci, e la conseguenza è la proliferazione di super-parassiti e malattie. Le api deboli si baseranno quindi sui trattamenti, piuttosto che sviluppare i propri metodi per sopravvivere. Non trattando i nostri alveari con acaricidi, permettiamo alle api deboli di morire e solo alle api più forti di sopravvivere. Per noi di HRYO questo è ciò che significa vivere in piena sintonia con la natura, passo dopo passo stiamo portando avanti numerosi progetti di valorizzazione della biodiversità.