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Riconnettersi con la natura, HRYO promuove un progetto internazionale

Riconnettersi con la natura, HRYO promuove un progetto internazionale 1024 692 TERRA FRANCA

In un pianeta che in un secolo è passato da una popolazione di 1,65 miliardi di individui a quasi 8, gli spazi si sono ridotti, le risorse sono più o meno le stesse e dunque qualsiasi modello di sviluppo si trova a cercare di muovere una immensità inedita. Non ci si può più sottrarre alla riconnessione con la natura e alla responsabilità dell’agire umano. Non siamo semplicemente in questo mondo, non lo abitiamo soli e, soprattutto, non ne siamo padroni.  Sulla base di questo assunto,  cinque ONG di diversi Paesi lavoreranno, insieme, ad un progetto incentrato sull’educazione alla permacultura, per aprirsi ad una nuova coscienza.  I partner della palermitana H.R.Y.O., Human Rights Youth Organization, la promotrice e coordinatrice del progetto, sono The rural Hub di Carrickmacross, in Irlanda;  la spagnola Permacultura Cantabria di Penagos;  Rightchallenge di Porto, in Portogallo e l’ateniese Cinergies, della Grecia.  Sono tutte realtà impegnate nella promozione dello sviluppo sostenibile tra i giovani attraverso l’istruzione. Più specificamente, ciascuna delle 5 organizzazioni ha competenze che possono aiutare a orientare meglio i progetti guidati dalla comunità, tra cui l’imprenditorialità e la permacultura, il coinvolgimento e la vita della comunità e lo sviluppo professionale. Il progetto è finanziato dall’Unione Europea tramite Erasmus+ Key Action 2 e si intitola Perma-Youth.  Il suo obiettivo primario è quello di fornire agli animatori giovanili le conoscenze e le competenze necessarie per migliorare il loro lavoro nel campo dell’educazione alla permacultura in modo da essere in grado di guidare e supportare i giovani nel processo di acquisizione di consapevolezza sulle questioni ambientali.

Ciò, a sua volta, stimolerà le competenze verdi nei giovani e li incoraggerà all’impegno eco sociale all’interno delle loro comunità. La Natura, infine, sarà vista non come qualcosa da tutelare, ma con la consapevolezza che noi siamo esseri viventi in connessione con essa. 

Il progetto mira quindi ad aumentare la qualità, l’innovazione e il riconoscimento dell’animazione socioeducativa, introducendo nuovi metodi, strumenti e approcci di apprendimento, nonché incorporando l’animazione socioeducativa digitale.

Perma-Youth si sforza di sviluppare un approccio metodologico innovativo per operatori giovanili, animatori e giovani interessati all’argomento attraverso lo sviluppo di programmi di formazione e la creazione di una piattaforma di e-learning. Le pratiche green integrate agli elementi digitali danno vita ad un’esperienza di apprendimento unica.  

L’idea del progetto, che avrà la durata di 24 mesi, è stata concepita dopo aver riconosciuto i vantaggi di aggiornare le proprie competenze per affrontare le aree in cui mancavano o rafforzarle attraverso lo scambio collaborativo e informativo, facilitato da questa partnership, data la comune esperienza in progetti ambientali.

Tra gli obiettivi che si vogliono raggiungere,  c’è quello di sviluppare nuove metodologie e strumenti per incorporare pratiche e approcci green per il coinvolgimento dei giovani nella gestione dei beni comuni verdi, e in generale negli spazi pubblici urbani, promuovendo lo sviluppo comunitario in modo sostenibile tra le organizzazioni partecipanti nel progetto così come i giovani.

Questo progetto mira a promuovere la crescita sostenibile della comunità tra le organizzazioni partecipanti e la popolazione giovanile. Per raggiungere questo obiettivo, i partner condivideranno conoscenze ed esperienze al fine di sviluppare e progettare corsi di formazione e percorsi di e-learning su un approccio sostenibile comune, nonché per supportare progetti guidati dalla comunità nelle fasi iniziali.

Come parte di questo processo, l’obiettivo è formare gli operatori giovanili, gli educatori e, più in generale, il personale e i volontari di ciascuna organizzazione per migliorare la qualità del lavoro e coinvolgere i giovani in pratiche sostenibili.

L’idea è quindi quella di riunire questi diversi approcci insieme e di creare un corso di formazione ed e-learning e una piattaforma elettronica che possa essere utilizzata in ogni contesto nazionale e non solo in Europa, dove stanno fiorendo molti progetti sostenibili guidati dalla comunità, lavorare verso un percorso di vita sostenibile, connesso al locale con il globale, promuovere l’imprenditorialità e allinearsi agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite su base locale e guidata dai cittadini.

Second life after Ballarò, un futuro possibile

Second life after Ballarò, un futuro possibile 1890 1417 TERRA FRANCA

Quelle ambientali sono scelte non più differibili, se vogliamo continuare ad ammirare con serenità le rovine di chi ci ha preceduto. E sono scelte che dipendono dai governi ma anche dalla volontà dei singoli. E allora, almeno per questi ultimi, la domanda delle domande è se c’è un futuro diverso della discarica per i nostri rifiuti. C’è. La società contemporanea è in grado di imparare la lezione che ci impone il cambiamento climatico e l’inquinamento. È questa la scommessa dell’organizzazione umanitaria HRYO, che cerca di insufflare aria nuova a Ballarò e a Cruillas, uniti idealmente da un’idea: che c’è, appunto, spazio per avere interesse e cura per la città di Palermo, che non è scomparso lo spirito di collaborazione e l’anima delle periferie non è solo degrado.

Il progetto che Human Rights Youth Organization, a Palermo, porta avanti, piccola goccia nel mare magnum dei bisogni di Palermo, è stato denominato Second life after Ballarò. È sviluppato col sostegno del Corpo Europeo di Solidarietà ed è in convenzione con l’Agenzia Nazionale per i  Giovani.

Da mesi HRYO ci lavora, scommettendo sulla capacità di svolta dei commercianti di uno dei mercati storici di Palermo più frequentati da locali e turisti. Quello di Ballarò è un mercato che affonda le proprie radici nel periodo della dominazione araba. Rappresenta il mercato più antico e grande della città (si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory) e ancora oggi è quello che, nella accezione comune del palermitano, è destinato alla vendita delle primizie e di tutto quanto proviene dalle campagne.

Dopo l’intensa progettazione, finalmente a luglio Second life after Ballarò è passato dalla fase teorica a quella pratica: il 4 luglio, dopo una presentazione del progetto e una spiegazione dello svolgimento della raccolta, a Moltivolti, un  gruppo di operatori è partito all’avventura nel mercato storico per la prima di una serie di raccolte di rifiuti organici. A dare una mano a quelli di HRYO, i volontari di SOS Ballarò.

Le raccolte hanno tre obiettivi principali. Il primo, quello di coinvolgere e collaborare con i venditori di frutta e verdura del mercato per recuperare i loro rifiuti organici senza interrompere le loro attività quotidiane. “A tal fine – racconta Weronika, una delle volontarie di HRYO, che proviene dalla Polonia – abbiamo lasciato una scatola di cartone vuota all’inizio del nostro giro e l’abbiamo ritirata piena di prodotti invendibili e altri rifiuti organici alla fine dell’evento”. Il secondo è quello di raccogliere i rifiuti organici lasciati nelle vie principali del mercato per renderlo più pulito e accogliente. “L’ultimo obiettivo della raccolta è quello di sensibilizzare i clienti del mercato sul possibile riutilizzo dei rifiuti organici e sulla loro utilità. Ma anche incoraggiare tutti a differenziare i rifiuti e a fare il proprio compost”, dice il direttore di HRYO, Marco Farina, che prosegue: “Da Ballaró a Cruillas il passo è breve, stiamo provando a riaprire una riflessione sul tema dei rifiuti organici dello storico mercato che potrebbero trasformarsi in ricchezza per la comunità. Sono processi lunghi, ma speriamo di poter contribuire al cambiamento con piccole azioni. Il grazie va a tutti i volontari e le realtà che stiamo incontrando.”  

Insomma, l’organizzazione cerca di mettere insieme soluzioni di sostenibilità ecologica anche in città, con un approccio multidisciplinare e di tipo cooperativistico tra le persone, oltre le indecisioni della politica. La ricetta è semplice e comincia a diffondersi da quando si è più consapevoli che il nostro impatto sull’ambiente è il prodotto di due fattori: la crescita demografica e l’impatto ambientale individuale.

“HRYO è una delle tante realtà che prova a capire come le città si stanno adattando, o potrebbero adattarsi, nei prossimi anni a una pianificazione di raccolta e smaltimento dei rifiuti più sostenibile, e come sia possibile adottare soluzioni locali cercando di mantenere una visione sistemica del problema ambientale”, conclude Farina.

Il progetto “Second life after Ballarò” è, necessariamente, delimitato in uno specifico territorio: collega però lo storico mercato di Ballarò a Terra Franca, terreno confiscato alla mafia situato nel quartiere Cruillas, a 10 km dal centro città. Terra Franca è un terreno confiscato alle mafie e affidato a HRYO quattro anni fa. Dal 2019 l’associazione palermitana lavora per creare a Terra Franca uno spazio verde per gli abitanti e intraprende numerose azioni di educazione ambientale improntati alla permacultura.

L’obiettivo di “Second life after Ballarò” è quello di contribuire a rendere il quartiere di Ballarò più sostenibile, sensibilizzando alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti organici generati dalle diverse attività commerciali presenti in zona e nel contempo, grazie alla visual experience, incrementare la sensibilità ambientale pure a Cruillas, con l’alimentazione della compostiera con l’organico proveniente da un altro quartiere. Centro e periferia, non è una novità, sono elementi imprescindibili di una città. Ma, nel caso di Palermo, il centro storico è una delle sue periferie: caratteristiche come il processo di allontanamento dei servizi, il deficit di sicurezza e il sottoutilizzo degli edifici sono le stesse che contraddistinguono le altre sue periferie urbane. Se Palermo vuole avere un futuro, deve capovolgere la propria filosofia di vita e cominciare a ragionare sul concetto di responsabilità condivisa.

Una Consulta per Cruillas

Una Consulta per Cruillas 1142 911 TERRA FRANCA

Com’è vivere in una periferia distante dal centro città e poco collegata con i più frequentati luoghi di ritrovo giovanili? A Cruillas è la domanda che trova facile risposta: ci si sente isolati. E suscita, immediatamente, altre domande: quale prospettiva emerge a mano a mano in termini di opportunità, per questi giovani? Quali storie vi si nascondono? Per accedere al vivere dei giovani e giovanissimi di Cruillas, questa periferia troppo spesso dimenticata, l’organizzazione HRYO ha pianificato e messo in atto il progetto “Cruillas in Consulta”.  Si tratta di un progetto che fa appello alla libertà, rimette la ragione in cantiere, ristabilisce una scelta di pensiero.  Tutto questo è fondamentale per promuovere l’essere umano, in perfetta inclusione, promozione, partecipazione. L’idea è quella di stimolare il processo di creazione di una consulta giovanile all’interno del quartiere Cruillas. Alle 10 di sera è come se fosse già notte fonda lungo via Trabucco. I rumori che arrivano sono solo artificiali: clacson, motori di auto. Ma dei giovani, per strada, non c’è traccia. Mancano gli spazi di incontro e di opportunità per i giovani. Di giorno cambia poco, all’interno del quartiere non sono presenti scuole di secondo grado e mancano di spazi aggregativi di qualità che stimolino il confronto tra pari. Nel 2019, all’interno di Cruillas HRYO ha ricevuto in gestione dall’amministrazione comunale un bene sequestrato alla mafia, Terra Franca, con lo scopo di restituire il bene comune alla sua città e ai suoi giovani. “Per noi risulta importante attivare un gruppo di giovani del luogo che si prenda cura del progetto e che attivi processi partecipativi e decisionali – afferma il direttore di Human Rights Youth Organization, Marco Farina -;  per fare questo vogliamo promuovere la creazione di una consulta giovanile informale, che sia stimolo di partecipazione e coinvolgimento giovanile, ma che sia anche strumento pratico che connetta i giovani con gli amministratori locali, e che stimoli un loro coinvolgimento pragmatico, restituendo importanza al loro lavoro e riconoscendoli come attori fondamentali per le rivendicazioni del territorio”.

Il progetto, iniziato a gennaio con una serie di laboratori e di attività, giunge adesso nella sua fase più animata e pragmatica.  Destinato a un gruppo di circa 30 giovani di età compresa tra i 16-26 anni provenienti dalla città di Palermo, preferibilmente dal quartiere Cruillas o residenti all’interno della sesta circoscrizione, punta a stimolare nei giovani una maggiore propensione dei giovani nella gestione di spazi pubblici comunitari, favorire la partecipazione dei giovani e il nuovo ingressi di membri nella consulta così da garantire un ricambio generazionale e la proposta di nuove azioni, rafforzare la partecipazione dei giovani a livello europeo e il rafforzamento dei valori europei.

Dal 14 al 16 novembre si svilupperà la fase più delicata, quella della creazione della Consulta, in preparazione dell’evento finale, “Youth in action”. Per questa fase c’è spazio per cinquanta giovani.  Le attività saranno svolte principalmente all’interno del quartiere Cruillas e in particolare presso “Terra Franca” e nei plessi scolastici vicini. Diceva Eraclito: “Senza intelligenza, avendo ascoltato, assomigliano a dei sordi; il detto testimonia per essi: presenti, sono assenti”. Di fatto, si è in una realtà ma la mente è altrove, e la propria realtà va sempre più alla deriva. Lasciatevi allo slancio del presente, partecipate. HRYO chiede a chiunque sia interessato di farsi avanti. Per maggiori informazioni basterà contattare g.spina@hryo.org e m.lograsso@hryo.org.

ECOmmunity, per una nuova ecologia della mente

ECOmmunity, per una nuova ecologia della mente 1080 688 TERRA FRANCA

Si è concluso con un eccezionale regalo a Terra Franca, un orto sinergico, il progetto ECOmmunity,  ideato da HRYO e  finanziato dalla European Youth Foundation del CoE (Council of Europe).

ECOmmunity intendeva contribuire alla creazione di una società più ecologica, sensibilizzando su tematiche legate alla sostenibilità, all’economia circolare e all’autoproduzione per offrire competenze pratiche e nozioni utili ai partecipanti. Gli obiettivi di  ECOmmunity sono chiari e semplici: creare una comunità più autosufficiente, un passo alla volta; riflettere sul proprio contesto in termini di climate change; recuperare il contatto con la natura, l’interazione sociale e il lavoro collaborativo. Con i laboratori che sono stati attivati – dalla realizzazione di prodotti cosmetici naturali al compostaggio, dalla lavorazione del legno all’orto sinergico – HRYO si è posta l’obiettivo, riuscito, di fare dei partecipanti gli attori del proprio cambiamento e di quello della propria comunità, ma anche di diventare strumenti adeguati essi stessi per agire come moltiplicatori di buone pratiche. ECOmmunity rientra in un percorso intrapreso da HRYO nell’ambito della costruzione di una società più ecologica e autosufficiente, oltre che in quello della lotta contro il fenomeno mafioso. Il progetto, infatti, si è svolto a Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia e affidato all’organizzazione palermitana nel 2019.

Le parole sono importanti, i volti di più

Le parole sono importanti, i volti di più 600 450 TERRA FRANCA

Il confronto tra operatori, volontari e visitatori gioca sulla comprensione e la consapevolezza dell’azione politica che è occuparsi di un bene confiscato alla mafia. Tutto questo è reso possibile, in questi weekend di ottobre, grazie alla kermesse Le Vie dei Tesori, che ci ha accolti, noi di HRYO, tra le decine e decine di monumenti e di siti di enorme valore storico e artistico. Ci sentiamo un po’ come Cenerentola al ballo, ma siamo davvero felici di registrare tanta attenzione tra i visitatori a Terra Franca. Nella turbolenza del presente, le loro parole e la loro attenzione ci scuotono emotivamente ed intellettualmente.

Venite più vicino e vedrete: Terra Franca è per tutt*.

Il nostro è uno spazio aperto, che vuole incoraggiare la partecipazione.

ECOmmunity, festa finale con orti e pollaio

ECOmmunity, festa finale con orti e pollaio 150 150 TERRA FRANCA

Alcuni progetti regalano emozioni inaspettate, per la capacità di solleticare la voglia di conoscenza e la sensibilità verso alcune tematiche. Accade, ad esempio, con ECOmmunity, ideato da HRYO e  finanziato dalla European Youth Foundation del CoE (Council of Europe).

ECOmmunity intendeva contribuire alla creazione di una società più ecologica, sensibilizzando su tematiche legate alla sostenibilità, all’economia circolare e all’autoproduzione per offrire competenze pratiche e nozioni utili ai partecipanti. Gli obiettivi di  ECOmmunity sono chiari e semplici: creare una comunità più autosufficiente, un passo alla volta; riflettere sul proprio contesto in termini di climate change; recuperare il contatto con la natura, l’interazione sociale e il lavoro collaborativo. Con i laboratori che sono stati attivati – dalla realizzazione di prodotti cosmetici naturali al compostaggio, dalla lavorazione del legno all’orto sinergico – HRYO si è posta l’obiettivo, riuscito, di fare dei partecipanti gli attori del proprio cambiamento e di quello della propria comunità, ma anche di diventare strumenti adeguati essi stessi per agire come moltiplicatori di buone pratiche. ECOmmunity rientra in un percorso intrapreso da HRYO nell’ambito della costruzione di una società più ecologica e autosufficiente, oltre che in quello della lotta contro il fenomeno mafioso. Il progetto, infatti, si è svolto a Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia e affidato all’organizzazione palermitana nel 2019.

A Terra Franca si è svolto pure l’evento finale di ECOmmunity, il 5 giugno, nella Giornata mondiale dell’ambiente, l’appuntamento promosso dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) per sensibilizzare sui temi della tutela e della salvaguardia della Terra. La scelta di Terra Franca è legata alla volontà di aprire alla comunità lo spazio affidato ad HRYO.

A Terra Franca il gruppo dei partecipanti ha voluto realizzare, come risultato finale del progetto ECOmmunity, degli orti a lasagna e un pollaio.

I partecipanti hanno pure realizzato un video del progetto (https://www.youtube.com/watch?v=RIg7R3RJFf4) e anche un manuale che racchiude le informazioni principali sulla settimana di laboratori che si è svolta a maggio (https://we.tl/t-XiHxdnHBPL file:///C:/Users/Fujitsu/Desktop/Resource%20Pack_ECOmmunity.pdf )