Terra Franca

Andrea, Gabriele, Gaspare e Laura: quattro storie dietro al Servizio Civile

Andrea, Gabriele, Gaspare e Laura: quattro storie dietro al Servizio Civile 1280 960 TERRA FRANCA

L’empatia verso il mondo naturale unisce le storie dei quattro giovani che da qualche settimana sono impegnati a Terra Franca in un progetto del Servizio Civile Ambientale. Andrea, Gabriele, Gaspare e Laura supportano con entusiasmo il significativo investimento di HRYO sull’educazione alla tutela dell’ambiente e nella promozione di comportamenti sostenibili. Le loro sono storie che parlano di creatività, riconnessione con la terra, curiosità e impegno.

Andrea ha 29 anni e, prima di diventare amministratore di condominio, ha accumulato diverse esperienze lavorative. Da sempre ha un forte legame con la natura e gli animali e ha deciso di impegnarsi nel Servizio civile ambientale a Terra Franca per avere l’opportunità di viverli da vicino.

Gabriele ha deciso di partecipare al servizio civile ambientale per acquisire nuove competenze, sviluppare un senso di responsabilità sociale, fare nuove esperienze e contribuire all’arricchimento del proprio curriculum. Ha 22 anni, la maturità classica e il Servizio Civile è per lui la prima esperienza lavorativa. Ama molto la terra e il contatto con la natura.

Per Gaspare, 22 anni, con la maturità scientifica in tasca, il servizio civile ambientale è un’opportunità per contribuire in maniera significativa alla sua crescita professionale. Il suo obiettivo a medio termine è quello di imparare a gestire un terreno sia pure con risorse esigue. La sua passione? Oltre all’agricoltura, l’allevamento di animali esotici e le scienze naturali.

Laura, 28 anni, è appassionatə di fumetti e videogiochi, viaggia per l’Italia lavorando nelle fiere più importanti del settore. Ex barista, si muove tra eventi e community geek, trasformando la sua passione in lavoro. Studia criminologia, conosce l’inglese e il tedesco, lingue che la aiutano a comunicare e interagire con persone di diverse culture. Ha scelto il servizio civile ambientale perché crede nella tutela della natura e in un futuro più sostenibile.

Alla fine del 2024 sono stati selezionati per il Servizio Civile Ambientale e hanno scelto di impegnarsi nel progetto proposto dalla Human Rights Youth Organization in collaborazione con l’Associazione Dasein.

Il progetto del Servizio Civile riguarda l’ideazione e la realizzazione di attività finalizzate alla promozione della conoscenza e della cultura della solidarietà mediante la promozione di forme di collaborazione tra gli enti del territorio. Il servizio civile è, non dimentichiamolo, un’esperienza che arricchisce non solo il singolo volontario, ma l’intera collettività. La collaborazione tra HRYO e Associazione Dasein dimostra l’importanza di unire le forze per costruire un futuro più sostenibile, garantire un ambiente sano e prospero per tutti e sviluppare opportunità per le nuove generazioni. La sede di Human Rights Youth Organization, Terra Franca, è accreditata per il Servizio Civile Universale.

Cosa è il Servizio Civile Ambientale

Il servizio civile ambientale è un programma di volontariato promosso dal governo italiano che permette ai giovani di impegnarsi per dodici mesi in progetti a favore dell’ambiente e della comunità. Gli obiettivi principali del servizio civile ambientale sono la tutela e la valorizzazione del territorio, la sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale e la promozione di comportamenti eco-sostenibili.

I volontari che partecipano al servizio civile ambientale possono svolgere attività di monitoraggio ambientale, educazione ambientale, recupero di aree degradate, manutenzione di parchi e giardini pubblici, promozione della raccolta differenziata e tanto altro. In questo modo, contribuiscono in maniera concreta alla salvaguardia dell’ambiente e al benessere della comunità. Si tratta di un’esperienza che, andando oltre il volontariato tradizionale, sviluppa competenze, in connessione con il territorio, spendibili nel mondo professionale.

“Affrontiamo il progetto per il Servizio Civile Universale con molto entusiasmo, perché siamo convinti dell’importanza del rapporto con le ragazze e i ragazzi, coi quali collaborare in una dimensione di memoria attiva e di buone pratiche”, dice il presidente di HRYO, Marco Farina.

Progetto Alveare entra nel vivo, intervista ad Antonietta Fazio

Progetto Alveare entra nel vivo, intervista ad Antonietta Fazio 554 714 TERRA FRANCA

Disuguaglianze crescenti, studenti in fuga o che soccombono sotto il peso degli aspetti iterpersonali e familiari correlati alla sofferenza individuale, abitudini dannose come ad esempio l’abuso dei social o il fumo e l’alcol, ma anche l’abbandono delle istituzioni, le periferie inaridite, la logica delle imprese applicata sempre più frequentemente alle scuole. 

I problemi sono tanti e mettono a rischio la nostra società. 

Ma noi sogniamo bambini e ragazzi per quello che possono diventare, non per quello che sono: la cultura è la medicina per bambini e ragazzi sempre più fragili, sempre più frazionati nelle disuguaglianze (rapporto Save the children). 

Questa convinzione ci spinge a portare avanti progetti come Alveare, che non si limita all’utilizzo di tecniche e teorie specifiche, ma si avvale di importanti fattori terapeutici, come il rapporto diretto con la natura e la meditazione. 

Alveare (2023-PE3-00054) è ormai un progetto più che avviato, al servizio della comunità di minori alla quale è dedicato come iniziativa per contrastare la dispersione scolastica, il bullismo e l’esclusione sociale tra i più piccoli. Alveare, ricordiamolo, è stato avviato a settembre 2024 grazie al sostegno del Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud, con finanziamenti dell’Unione Europea attraverso il programma Next Generation EU.

Abbiamo chiesto ad Antonietta Fazio, presidente dell’associazione San Giovanni Apostolo onlus, partner con HRYO, l’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino e il Centro Muni Gyana del progetto, di rispondere ad alcune domande. 

  • Antonietta, Alveare proporrà percorsi educativi basati su attività culturali, ambientali e di sostegno scolastico. Quali saranno?

Alveare è un progetto che propone attività e quindi percorsi educativi che sono basati su attività di sostegno scolastico per ben 21 mesi sui 24 del progetto. Sono due le modalità. La prima è quella in orario antimeridiano, a scuola, all’Istituto Giuliana Saladino, partner del progetto, che prevede la presenza per due volte a settimana di 3 educatori dell’associazione San Giovanni Apostolo che si prendono cura e accompagnano un buon numero di minori, individuati e segnalati dalla scuola. Si tratta di ragazzi che hanno difficoltà e lacune e l’obiettivo è naturalmente quello di riuscire a farli arrivare al livello del resto della classe. La seconda è la modalità del sostegno scolastico pomeridiano, che si svolge tre volte a settimana nei locali dell’associazione San Giovanni Apostolo: il rapporto tra educatori e minori è di quasi uno a uno. Le attività sono sempre programmate e sviluppate in accordo con i docenti della scuola, al fine di non causare nei bambini un disorientamento rispetto alle modalità di apprendimento. In questi mesi, cioè da settembre, abbiamo potuto toccare con mano risultati palpabili. Le altre attività del progetto Alveare sono il percorso di meditazione e di sviluppo dell’autoconsapevolezza, che si rivolgerà prioritariamente alle famiglie, soprattutto alle mamme dei bambini e delle bambine che fanno parte del progetto, per dare la possibilità di approfondire il senso di genitorialità e mettere in comunione con altri genitori le problematiche quotidiane che si affrontano e che possono beneficiare di scambi di esperienze per trovare soluzioni. Le altre attività sono il percorso educativo a Terra Franca, svolto da HRYO, con laboratori ambientali all’interno del bene confiscato alla mafia. Si tratta di attività ben rodate, perché le due associazioni hanno uno stretto rapporto in tal senso da diversi anni. I bambini, per gruppi, svolgeranno attività che permetteranno loro di conoscere piante, fiori, alberi, api. Un altro laboratorio è denominato come il progetto, Alveare: si tratta di educazione alla salvaguardia dell’ambiente, si svolgerà in orario scolastico con le classi di seconda e terza elementare individuate dai docenti.

  • L’obiettivo di Alveare è offrire a 150 bambini tra i 5 e i 10 anni  opportunità educative che li aiutino a superare le difficoltà legate a contesti di disagio e a rischio di vulnerabilità. Alveare è partito ufficialmente a settembre, con la fase di elaborazione dei dati e l’organizzazione delle attività. Qual è l’approccio più costruttivo e come vi siete preparati ad affrontare tale sfida?

L’approccio più costruttivo è ed è stato il lavoro sinergico tra i partner di progetto, soprattutto con la scuola. In fase preparatoria, duranti gli incontri di coordinamento e di preparazione, sono stati fondamentali. Ci siamo preparati con il desiderio di affrontare questa sfida al meglio e abbiamo puntato molto sulla scelta di educatori ed educatrici con grande esperienza.

  • Le situazioni di fragilità, se non prese in tempo, possono rappresentare una linea diretta verso le tossicodipendenze, le psicopatologie, il disadattamento sociale e le forme estreme di ritiro sociale. Ci puoi fare un quadro della realtà della Sesta Circoscrizione dal tuo punto di vista?

Le situazioni di fragilità sicuramente rappresentano una linea diretta verso tutte le forme di disagio sociale che noi stiamo registrando in aumento in maniera fra l’altro esponenziale nel territorio di cui di occupiamo, ad esempio. La situazione, in questo periodo storico, in particolare nei quartieri Cruillas e Cep in cui il progetto si svolge, è quella di un gran numero di minori soggetti ad altissima povertà soprattutto educativa, dettata da delle situazioni familiari dove le capacità genitoriali sono ridotti al minimo. Questo, nella stragrande maggioranza dei casi, causata dal fatto che i genitori quasi sempre giovani, vengono fuori da un periodo storico di quindici anni circa – secondo il rilevamento del nostro servizio – di quasi totale mancanza di servizi rivolti a giovani e ad adolescenti, che ha determinato in loro una carenza di formazione genitoriale. La povertà educativa è veramente alta: c’è un totale disinteresse verso la scuola, un approccio con i social media veramente deleterio e una scala dei valori che vede al primo posto l’apparire, che sostituisce il valore dell’essere. Tutte le nostre attività cercano di ridurre queste situazioni di fragilità per migliorare la situazione e per questo motivo cerchiamo di lavorare anche sulla fascia adulta. Nel tempo, comunque, la Sesta Circoscrizione si è costruita in maniera informale quella che spesso viene definita con un termine anche abusato “comunità educante”, ma qui lo è realmente: le scuole, le famiglie, le parrocchie, gli enti sportivi, gli stessi commercianti contribuiscono a progetti come quello di Alveare. Due più due non fa quattro, ma cinque, in senso positivo.

  • Il progetto promuove il rispetto per la natura e le relazioni positive. Ci puoi spiegare il senso e l’importanza di questa azione formativa?

Le situazioni di fragilità non si riducono con facilità, ma siamo certi che tra gli strumenti più efficaci ci sono il rapporto con la natura e le relazioni positive. La natura distacca dai social media e fa instaurare relazioni “vere”, senza l’intermediazione del cellulare, ad esempio, il cui uso è pervasivo.  Quando il bambino è nella natura, quando corre, salta, si incanta per un’ape o per un lombrico, dal punto di vista sensoriale assume una grande ricchezza emozionale. Ai bambini dobbiamo offrire delle occasioni il più possibile naturali e delle relazioni autentiche. Col progetto Alveare noi diciamo a questi bambini che siamo davvero lì, per loro. Nella scuola accanto all’educazione formale deve esserci l’educazione del cuore.

  • Alveare, come tanti altri progetti del Terzo Settore, beneficia della collaborazione di una vera e propria rete di partner, stavolta locali. La collaborazione come traino della società, si può dire?

La collaborazione tra gli enti partner vuole essere traino della società.  Progetti come Alveare reggono grazie non solo alla buona volontà degli enti coinvolti, ma quando, mettendo insieme le varie competenze con lealtà e spirito di collaborazione, i fatti riescono a seguire alle parole. La collaborazione, diciamolo, è garanzia di valore. 

Pausa natalizia a Terra Franca

Pausa natalizia a Terra Franca 2560 1707 TERRA FRANCA

Da oggi scatta la pausa natalizia, torneremo pienamente operativi dal 7 gennaio.

Vi auguriamo delle feste ricche di affetti e di gioia.

Buon Natale, buon 2025  🎅🏻🎄🎁

Al Vicolo è aperto, viva Al Vicolo!

Al Vicolo è aperto, viva Al Vicolo! 1536 2040 TERRA FRANCA

Perdonateci l’autocelebrazione, ma capirete la nostra felicità nel vedersi concretizzare un progetto su cui abbiamo investito per mesi energie, idee, lavoro. “Terra Franca Al Vicolo” è finalmente aperto a tutte e a tutti voi che vorrete venire a trovarci, a collaborare, a vivere questo spazio di vicolo San Basilio 10/12 a Palermo che è pure un circolo Arci, “Arci Terra Franca“. Il 10 dicembre – in occasione della Giornata mondiale dei Diritti Umani – è stato il momento in cui ci siamo dati appuntamento per l’apertura ufficiale, con quanti credono che sia possibile che tutte le persone vivano insieme in pace, che si debba coltivare l’inclusione economica, sociale e lavorativa, che le città debbano essere improntate all’effettività dei diritti umani.

I diritti umani cominciano dalla nostra città e noi della Human Rights Youth Organization questo assunto lo decliniamo con un impegno che, partendo da Terra Franca a Cruillas – dal 2019, anno in cui ci è stato affidato questo terreno confiscato è laboratorio a cielo aperto per l’educazione ai diritti umani e per i temi ambientali, ha pure ospitato diversi scambi giovanili e training internazionali, creando uno spazio di condivisione e apprendimento per giovani di tutto il mondo -, approda nel centro della città per essere funzionale alla diffusione all’interno del tessuto più antico di Palermo delle buone pratiche adottate in questi anni. “Al Vicolo” sarà un luogo vivo e attivo tutto il giorno. In parte ufficio, in parte punto scambio di prodotti eco-solidali, “Al Vicolo” è un centro culturale che si presta a ospitare ogni tipo di evento, dai corsi di formazione alle conferenze stampa, dalle mostre agli scambi internazionali.

Il 10 dicembre è stata pure l’occasione per dircele, tutte queste cose, in un panel molto partecipato. Tra i relatori, il presidente di HRYO, Marco Farina; Lidia Tilotta, giornalista e scrittrice; il presidente di Arci Palermo Fausto Melluso; Alessia Todaro, dell’associazione regionale Apicoltori siciliani, e Matilda Famiglini, presidente di Arci Terra Franca. Infine, la festa, con l’esibizione dal vivo di giovani artisti, Martina Cirri e Sleepy Train.

Terra Franca “approda” nel centro storico

Terra Franca “approda” nel centro storico 1754 2481 TERRA FRANCA

Terra Franca “approda” nel centro storico: la sede diventerà bottega eco-solidale e luogo di workshop sui temi dell’inclusione sociale e dei diritti

Diventerà un luogo in cui si potranno organizzare attività culturali e workshop sui temi dell’inclusione sociale, dei diritti civili e della libertà la sede che l’associazione umanitaria HRYO inaugurerà il 10 dicembre a Palermo.

I componenti di questa realtà vivono dal 2009 un percorso straordinario in cui cercano di essere portatori di un cambiamento positivo, volto all’inclusione sociale e al riconoscimento dei diritti. Una mission che ispira pure il programma dell’evento del 10 dicembre, quando, in occasione della Giornata internazionale dei Diritti Umani,  l’associazione umanitaria palermitana aprirà ufficialmente i battenti de “Al Vicolo”, uno spazio di comunità in vicolo San Basilio 10/12 a Palermo.

“Al Vicolo” nasce dalla collaborazione di tutte le persone che orbitano attorno a Terra Franca, con lo scopo di mettere insieme bisogni diversi, all’interno del contesto urbano. Nel cuore di Palermo, in parte ufficio, in parte punto scambio di prodotti eco-solidali, “Al Vicolo” è un centro culturale che si presta a ospitare ogni tipo di evento, dai corsi di formazione alle conferenze stampa, dalle mostre agli scambi internazionali. Uno degli obiettivi della serata è proprio quello di far conoscere la “station” dell’associazione palermitana  attraverso la visita agli spazi, l’ascolto degli obiettivi preposti e la mission: la costruzione di un percorso in cui si lotta per il riconoscimento della libertà delle persone, per i diritti civili, per una cultura pacifista, ecologista, non consumistica e solidale.

La Human Rights Youth Organization è un’organizzazione no-profit dedicata alla promozione e tutela dei Diritti Umani, dell’educazione e dell’inclusione sociale. Gestisce progetti internazionali e iniziative locali e dal 2019 si occupa di Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia, con lo scopo di trasformare lo spazio in una opportunità e restituirlo al quartiere, al paesaggio e alla società.

A Terra Franca, che si trova nel quartiere di Cruillas, vengono realizzati numerosi progetti, tutti focalizzati sull’educazione ai diritti umani e su temi ambientali per bambini e per adulti. Terra Franca ha pure ospitato diversi scambi giovanili e training internazionali, creando uno spazio di condivisione e apprendimento per giovani di tutto il mondo. Terra Franca è oggi un hub educativo dedicato a tematiche ambientali e alla sostenibilità, arricchito da numerosi elementi progettati con un approccio basato sulla permacultura. L’approdo dell’esperienza di Terra Franca nel centro della città è funzionale alla diffusione sul territorio delle buone pratiche adottate in questi anni. “Al Vicolo” sarà un luogo vivo e attivo tutto il giorno.

Martedì 10 dicembre dalle 19 a mezzanotte ci sarà una serata di scambio, condivisione, convivialità, musica e amicizia.
Alle 20 è previsto un panel con Marco Farina, presidente di HRYO, la giornalista RAI Lidia Tilotta, il presidente di Arci Palermo Fausto Melluso, Alessia Todaro, dell’associazione regionale Apicoltori siciliani, e Matilda Famiglini, presidente di Arci Terra Franca. Giovani artisti promettenti come Martina Cirri, Chiara Accardi e Sleepy Train  dalle 21 in poi animeranno la serata con musica dal vivo.


Ufficio stampa

Antonella Folgheretti: 3297408592  – afolgheretti@gmail.com

Bio artisti:

Martina Cirri, cantautrice e chitarrista siciliana classe ‘99, nasce e vive a Palermo, città in cui muove i primi passi presentando live le sue canzoni inedite che la portano ad aprire i concerti di diversi artisti nel capoluogo siciliano come Gnut, Rakel e Maria Antonietta.

Nel 2023 è ospite del concerto evento ‘Malafesta’ a Palermo organizzato da La Rappresentante di Lista; nel 2024 viene selezionata per suonare a Reykjavik, in Islanda, per il progetto Lujeljós.

Il 25 maggio del 2024 fu parte degli artisti che aderirono al concerto ‘A Nome Loro’, evento benefico che ricorda le vittime di mafia.

Nello stesso anno pubblica il suo singolo di debutto ‘Primavera’ e successivamente ‘NICA’, che racconta la storia di una donna vittima di un matrimonio violento. Nel novembre del 2024, Martina partecipa al tour “Giorni Felici” della Rappresentante di Lista, presentando i suoi brani per l’apertura del concerto nelle date di Firenze, Napoli, Molfetta, Milano e Padova.

Chiara Accardi, classe 2002, è una cantautrice indipendente siciliana.

Cresciuta a “pane e tamburelli”, la sua musica mantiene l’irriverenza propria del folk mischiandola con sonorità pop, vicine all’elettronica.

Con una scrittura ironica e sagace, Chiara racconta la sua generazione mostrandone i tratti più intimi e maturi.

Gli Sleepy train sono un duo palermitano acustico nato ad aprile 2016. Il genere cui si aspirano è il country folk di matrice americana ed europea, e nella fattispecie irlandese. La matrice americana invece risale al bluegrass delle string band campagnole e al cantautorato dei “menestrelli metropolitani”. La strumentazione di cui si avvalgono consta variabilmente di chitarra, banjo, armonica a bocca, mezzaluna e chitarra portoghese. A maggio del 2016 giungono alla finale di Rock10elode, e ad ottobre dello stesso anno, superano le prime selezioni del concorso nazionale con sede a Firenze di Rock contest di Controradio. Nell’aprile 2017 arrivano finalisti all’Opp festival, organizzato da Indigo. Nell’Estate del 2017 girano la Francia e suonano in diversi locali tra Bordeaux e Cadouin. Nel 2018 iniziano la registrazione del loro primo disco inedito presso lo studio whiskeytown diretto da Manuel Bellone. Il disco dal titolo “‘Mr.Black Hole” esce il 18 gennaio 2019, è presentato al Garibaldi Books & Records. Qualche giorno dopo vengono pubblicati su Spotify due singoli estratti dall’album. A ottobre del 2021 suonano sul palco del Festival Europeo dei Giovani (EYE 2021) a Strasburgo. Nel 2024 entrano in studio di registrazione per iniziare il lavoro del nuovo disco.

Gli Sleepy Train si sono esibiti in giro per la Sicilia e in alcune manifestazioni artistiche collettive come Sicilia Jazz festival (Valle dei Templi – AG, 2019) e Music for Peace (2022). Hanno inoltre partecipato a varie trasmissioni radiofoniche locali e nazionali e preso parte a manifestazioni artistiche collettive.

Dona il tuo 5xmille a HRYO!

Dona il tuo 5xmille a HRYO! 1080 1080 TERRA FRANCA


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ECOmmunity, per una nuova ecologia della mente

ECOmmunity, per una nuova ecologia della mente 1080 688 TERRA FRANCA

Si è concluso con un eccezionale regalo a Terra Franca, un orto sinergico, il progetto ECOmmunity,  ideato da HRYO e  finanziato dalla European Youth Foundation del CoE (Council of Europe).

ECOmmunity intendeva contribuire alla creazione di una società più ecologica, sensibilizzando su tematiche legate alla sostenibilità, all’economia circolare e all’autoproduzione per offrire competenze pratiche e nozioni utili ai partecipanti. Gli obiettivi di  ECOmmunity sono chiari e semplici: creare una comunità più autosufficiente, un passo alla volta; riflettere sul proprio contesto in termini di climate change; recuperare il contatto con la natura, l’interazione sociale e il lavoro collaborativo. Con i laboratori che sono stati attivati – dalla realizzazione di prodotti cosmetici naturali al compostaggio, dalla lavorazione del legno all’orto sinergico – HRYO si è posta l’obiettivo, riuscito, di fare dei partecipanti gli attori del proprio cambiamento e di quello della propria comunità, ma anche di diventare strumenti adeguati essi stessi per agire come moltiplicatori di buone pratiche. ECOmmunity rientra in un percorso intrapreso da HRYO nell’ambito della costruzione di una società più ecologica e autosufficiente, oltre che in quello della lotta contro il fenomeno mafioso. Il progetto, infatti, si è svolto a Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia e affidato all’organizzazione palermitana nel 2019.

Le parole sono importanti, i volti di più

Le parole sono importanti, i volti di più 600 450 TERRA FRANCA

Il confronto tra operatori, volontari e visitatori gioca sulla comprensione e la consapevolezza dell’azione politica che è occuparsi di un bene confiscato alla mafia. Tutto questo è reso possibile, in questi weekend di ottobre, grazie alla kermesse Le Vie dei Tesori, che ci ha accolti, noi di HRYO, tra le decine e decine di monumenti e di siti di enorme valore storico e artistico. Ci sentiamo un po’ come Cenerentola al ballo, ma siamo davvero felici di registrare tanta attenzione tra i visitatori a Terra Franca. Nella turbolenza del presente, le loro parole e la loro attenzione ci scuotono emotivamente ed intellettualmente.

Venite più vicino e vedrete: Terra Franca è per tutt*.

Il nostro è uno spazio aperto, che vuole incoraggiare la partecipazione.

ECOmmunity, festa finale con orti e pollaio

ECOmmunity, festa finale con orti e pollaio 150 150 TERRA FRANCA

Alcuni progetti regalano emozioni inaspettate, per la capacità di solleticare la voglia di conoscenza e la sensibilità verso alcune tematiche. Accade, ad esempio, con ECOmmunity, ideato da HRYO e  finanziato dalla European Youth Foundation del CoE (Council of Europe).

ECOmmunity intendeva contribuire alla creazione di una società più ecologica, sensibilizzando su tematiche legate alla sostenibilità, all’economia circolare e all’autoproduzione per offrire competenze pratiche e nozioni utili ai partecipanti. Gli obiettivi di  ECOmmunity sono chiari e semplici: creare una comunità più autosufficiente, un passo alla volta; riflettere sul proprio contesto in termini di climate change; recuperare il contatto con la natura, l’interazione sociale e il lavoro collaborativo. Con i laboratori che sono stati attivati – dalla realizzazione di prodotti cosmetici naturali al compostaggio, dalla lavorazione del legno all’orto sinergico – HRYO si è posta l’obiettivo, riuscito, di fare dei partecipanti gli attori del proprio cambiamento e di quello della propria comunità, ma anche di diventare strumenti adeguati essi stessi per agire come moltiplicatori di buone pratiche. ECOmmunity rientra in un percorso intrapreso da HRYO nell’ambito della costruzione di una società più ecologica e autosufficiente, oltre che in quello della lotta contro il fenomeno mafioso. Il progetto, infatti, si è svolto a Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia e affidato all’organizzazione palermitana nel 2019.

A Terra Franca si è svolto pure l’evento finale di ECOmmunity, il 5 giugno, nella Giornata mondiale dell’ambiente, l’appuntamento promosso dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) per sensibilizzare sui temi della tutela e della salvaguardia della Terra. La scelta di Terra Franca è legata alla volontà di aprire alla comunità lo spazio affidato ad HRYO.

A Terra Franca il gruppo dei partecipanti ha voluto realizzare, come risultato finale del progetto ECOmmunity, degli orti a lasagna e un pollaio.

I partecipanti hanno pure realizzato un video del progetto (https://www.youtube.com/watch?v=RIg7R3RJFf4) e anche un manuale che racchiude le informazioni principali sulla settimana di laboratori che si è svolta a maggio (https://we.tl/t-XiHxdnHBPL file:///C:/Users/Fujitsu/Desktop/Resource%20Pack_ECOmmunity.pdf )